Milano – Rom. Famiglie lasciano campo abusivo sito in zona pericolosa al confine con Settimo Milanese

Milano, 5 ottobre 2011 – A causa della pericolosità del luogo questa mattina i cittadini rom, che dal mese di luglio vivevano in un campo abusivo in via Gaetano Airaghi, hanno lasciato le loro baracche. “Le famiglie sono state convinte ad allontanarsi dal quel campo non autorizzato – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza e Polizia locale Marco Granelli – perché si trovava a ridosso della tangenziale in una zona pericolosa. In quel punto, infatti, la recinzione della tangenziale è danneggiata e i bambini che vivevano lì avrebbero potuto ritrovarsi con facilità sulla strada dove le auto scorrono ad alta velocità, i fumi provocati dai fuochi accesi nel campo provocavano problemi di visibilità a coloro che erano alla guida, la situazione igienico-sanitaria dell’accampamento era al limite anche per via della presenza di topi”. I vigili, accompagnati dal Comandante Tullio Mastrangelo, questa mattina si sono presentati insieme agli operatori sociali del Comune e hanno spiegato alle famiglie i motivi per i quali non potevano più continuare a stare lì, come già era stato loro comunicato nelle settimane scorse. L’assessore Granelli ha dichiarato: “Abbiamo offerto agli uomini di alloggiare provvisoriamente nei centri di accoglienza e alle donne con i bambini di sistemarsi nelle comunità alloggio con la prospettiva di avviare un percorso personalizzato finalizzato all’inserimento sociale secondo il sistema ordinario dei nostri servizi previsto per le persone in difficoltà. Al momento però le famiglie hanno preferito abbandonare il campo senza accettare la nostra proposta.
Solo un uomo con problemi di salute, insieme alla moglie, ha accettato di alloggiare in una nostra struttura”. Il campo di via Airaghi, al confine con il Comune di Settimo milanese, era costituito da 52 baracche, dove vivevano 41 famiglie, per un totale di 133 persone, di cui 48 minori la società Serravalle proprietaria dell’area, sta procedendo alla pulizia e messa in sicurezza dell’area.
Ufficio stampa Comune di Milano

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