Milano 20 settembre 2011. L’Alzheimer è una grave malattia del nostro tempo, molto diffusa nel mondo. Milioni di persone ne sono afflitte, ma spesso, non possono beneficiare di trattamenti e cure che potrebbero rendere più facile e serena la loro vita. A Milano i malati che soffrono di disturbi delle funzioni intellettive sono 20 mila, 12 mila quelli colpiti dal morbo di Alzheimer. Molte di queste persone e delle loro famiglie non sanno come orientarsi attraverso i servizi disponibili per effettuare la diagnosi della malattia e predisporre le cure necessarie. In questo senso anche l’impegno apportato dalla Federazione Alzheimer Italia è estremamente importante: accompagnare i pazienti e i loro parenti in un percorso assistito sia per le cure mediche che per il supporto psicologico in grado di migliorare la qualità della vita e diminuire lo stress.
Colgo l’occasione della XVIII Giornata Mondiale Alzheimer per esprimere la mia affettuosa vicinanza a tutti coloro, pazienti e loro familiari, che questa malattia la vivono ogni giorno e la sopportano con fatica e dignità. Questa Amministrazione, per quanto previsto dalle sue competenze, intende favorire le iniziative sul territorio volte a sensibilizzare l’opinione pubblica, diffondere un’ampia conoscenza dei servizi tra coloro che possono esserne interessati, estendere e rendere più praticabili le modalità per effettuare la diagnosi. La presa di coscienza della malattia in un primo momento spaventa e sconcerta, in seconda battuta, però, consente di affrontare con maggiore lucidità e consapevolezza la realtà. Come emerge dal Rapporto Alzheimer 2011 la diagnosi tempestiva può far risparmiare molti soldi per ciascun malato (ben 10.000 dollari nei Paesi ad alto reddito) e soprattutto, viene evitato “ritardo nel trattamento”. Per questo motivo enti locali, ospedali pubblici e privati, istituzioni scientifiche e di ricerca, insieme alle associazioni di volontariato dedicate all’Alzheimer devono rafforzare la loro rete di sostegno per la “presa in carico” del malato: a Milano bisogna far riemergere una profonda solidarietà tra coloro che hanno bisogno di aiuto e coloro che possono offrire un sostegno, anche se solo simbolico e relazionale. Perché le persone colpite da questo morbo, così come da altre malattie non devono essere un peso, ma possono e devono poter vivere una vita dignitosa. Questa è una vera e grande sfida per la nostra città e per tutti noi.
Giuliano Pisapia Sindaco di Milano
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