Provincia di Milano – Upl: senza di noi più costi, più centralismo e meno democrazia

Milano, 2 settembre 2011 – «Serve un’operazione verità sui reali costi e benefici delle Province, perché eliminarle non significa diminuire ma anzi aumentare la spesa pubblica e rinunciare ad un pezzo di democrazia, togliendo ai cittadini la possibilità di giudicare e scegliere i propri amministratori – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano e vicepresidente vicario dell’Unione province lombarde, On. Guido Podestà, a margine del Direttivo straordinario svoltosi questa mattina a Palazzo Isimbardi sul tema della riforma degli enti locali a seguito della manovra finanziaria -. Le Province – sottolinea il presidente Podestà, che ha sostituito il Presidente Upl, Leonardo Carioni, impossibilitato a partecipare alla riunione – pur rappresentando solo l’1,5% della spesa pubblica, svolgono funzioni fondamentali per la vita dei cittadini, tra cui, in particolare, la manutenzione e la gestione di strade e scuole, la formazione professionale, il reinserimento nel mondo del lavoro dei disoccupati, la tutela ambientale. Le Province lombarde hanno un buon livello di efficienza e di controllo della spesa e il costo della parte politica è di appena 1 euro pro capite. Qualcuno suggerisce di affidare tali competenze ad altri enti, ma se venissero affidate ai Comuni la frammentazione degli interventi farebbe crescere costi ed inefficienze, se invece fossero assegnate alla Regione, per effetto del diverso inquadramento contrattuale dei dipendenti, si produrrebbe maggiore spesa, come peraltro rileva il servizio bilancio del Senato, stimata del 20%. Le Province lombarde sono favorevoli ad una riforma complessiva del sistema, ma chiedono una riflessione organica sulle modifiche da apportare a tutti i livelli di governo, compresa la riduzione del numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, la progressiva riduzione dei contributi alle Regioni e Province a Statuto speciale, la soppressione dei 7 mila enti intermedi, che per i soli CdA costano oltre 2,5 miliardi di euro. Upl, inoltre, denuncia un problema gravissimo: la rigidità dei vincoli del patto di stabilità, che sta soffocando l’attività delle Province. È paradossale che non ci sia permesso di pagare i fornitori che hanno realizzato opere pubbliche, così producendo dissesto economico nelle aziende e facendo perdere posti di lavoro.
I Presidenti lombardi chiedono al Governatore Formigoni un incontro urgente, anche alla luce di alcune sue recenti dichiarazioni vogliamo capire se è ancora convinto che le Province lombarde siano, come ha sostenuto in passato, i dodici cilindri ben oliati e funzionanti del motore Lombardia».
Ufficio stampa Provincia di Milano

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