Milano, 21 novembre 2012. Sarà una tra le residenze universitarie più grandi e più avanzate in Italia e in Europa, in grado di
accogliere circa 4.500 studenti al giorno. E’ Il ‘Campus della salute’, che sarà realizzato a Pavia, grazie a un Accordo di
programma sottoscritto da Regione Lombardia, Università degli Studi di Pavia e Fondazione Irccs San Matteo. I termini dell’accordo sono stati presentati stamani in una conferenza stampa dal presidente Roberto Formigoni, affiancato dagli assessori Nazzareno Giovannelli (Casa) e Mario Melazzini (Sanità). Al tavolo dei relatori erano presenti anche il presidente del San Matteo Alessandro Moneta, il direttore generale Angelo Cordone e il prorettore dell’Università Carlo Ciaponi.
INTEGRAZIONE – Secondo il presidente Formigoni, il vero punto di forza della nuova struttura sarà il fatto che nascerà
“dall’integrazione di tutti gli attori in campo”.
“Il primo grande obiettivo che Regione Lombardia ha sempre voluto promuovere – ha spiegato Formigoni – è stato infatti quello di voler imprimere un’accelerazione alle collaborazioni tra tutti i soggetti coinvolti, integrando sempre di più il pubblico con il privato, l’università con il territorio, la cura con la ricerca”.
E questo è esattamente quello che sta accadendo a Pavia “la vera capitale della sanità, luogo dove si concentrano eccellenze
professionali che offrono cure straordinarie e garantiscono importanti ricadute economiche”.
UNA CONCENTRAZIONE DI ECCELLENZE – In particolare, il presidente ha ricordato come tutto questo sia favorito proprio “dallo
straordinario fenomeno di integrazione fisica e funzionale tra una pluralità di soggetti di massimo livello: la Fondazione San
Matteo, l’Università, le strutture Mondino, Maugeri e il Centro nazionale di adroterapia oncologica”.
Una concentrazione di risorse, oltre che per i pazienti e gli oltre 12.000 professionisti che vi operano, che incide anche sul
Pil del territorio. L’indotto del settore sanitario è stato infatti quantificato pari al 60 per cento sulla città di Pavia e
al 10 per cento sull’intera provincia.
RISPETTO DEL TERRITORIO ED EFFICIENTAMENTO DELL’OFFERTA – Grande soddisfazione è stata espressa anche dagli assessori presenti.
Giovannelli ha parlato di “un grande progetto in una città che vive fondamentalmente dell’Università e dell’ospedale e che,
oltretutto, verrà realizzato senza il consumo di nuovo suolo, ma semplicemente ristrutturando e riqualificando l’esistente”.
Melazzini ha invece sottolineato come il Campus potrà valorizzare “uno dei core business dell’Assessorato alla Sanità,
vale a la sinergia fra gli enti – Policlinico e Università, entrambi vocati alla ricerca – per ottimizzare l’efficacia degli
interventi”.
“E’ un progetto di grande respiro – ha aggiunto – anche perché diventerà la casa dei quasi 5.000 ragazzi che frequenteranno il
corso di Medicina. In questo modo i percorsi di ricerca potranno diventare un patrimonio comune e noi riusciremo ad efficientare
quanto Pavia offre e rappresenta”.
PRIMO LOTTO – La realizzazione del Campus avverrà nelle aree che l’ospedale metterà gratuitamente a disposizione dell’Università
in comodato per 99 anni.
Il primo lotto dei lavori, oggetto dell’Accordo, ha un valore stimato di 9 milioni di euro (1,5 messi a disposizione dall’Assessorato alla Casa di Regione Lombardia) e prevede la ristrutturazione del padiglione Cliniche mediche (superficie
lorda di circa 8.500 mq). L’edificio assolverà la totalità delle funzioni didattiche dei due corsi di Laurea magistrale (Medicina
e Chirurgia e Medicine and Surgery, quest’ultimo impartito totalmente in lingua inglese), nonché la totalità delle funzioni
necessarie alle attività amministrative della Facoltà e dei Dipartimenti.
Negli spazi ristrutturati, destinati dunque a ospitare anche docenti e studenti stranieri, ci saranno infatti aule didattiche, sale studio, una biblioteca e un centro di documentazione audio-visiva.
Le attività didattiche, in particolare, saranno collocate al piano terra e al primo piano nella parte nord dell’edificio,
attraverso la realizzazione di un’aula da 250 posti, 12 aule da 120 posti, 2 aule da 50 posti e 2 aule informatiche da 40 posti.
PROGETTO COMPLESSIVO – Il progetto complessivo (22,7 milioni di euro di importo stimato) è stato suddiviso in tre lotti (9 per
il primo, 9,7 per il secondo e 4 per il terzo). La realizzazione della nuova facoltà avverrà attraverso il riuso di 3 padiglioni
delle Cliniche mediche e di Dermatologia del San Matteo, che si trasferiranno al Dea (Dipartimento emergenza e accettazione).
Obiettivo della realizzazione del nuovo Polo didattico della Facoltà di Medicina è quello di svolgere in maniera integrata le
attività didattiche dell’Università e quelle assistenziali e di ricerca della Fondazione, favorendo l’opportunità di intraprendere e consolidare azioni comuni nel campo della formazione medica e sanitaria ai massimi livelli.
TEMPI CERTI – Il presidente Moneta ha sottolineato come la sottoscrizione sia avvenuta secondo tempi certi e anche i passi
successivi si svolgeranno con le stesse modalità, perché “quando le Istituzioni dialogano, i risultati arrivano”.
Il professor Ciaponi, da parte sua, ha espresso “forte compiacimento da parte dell’Università e del rettore Angiolino Stella per un accordo che rappresenta l’avvio concreto di un progetto nel quale crediamo molto”. Ciaponi ha anche sottolineato come il Campus rappresenti a tutti gli effetti “una risposta alla storica attesa della facoltà di Medicina e Chirurgia di avere una sede propria”. Il professore ha quindi spiegato che l’Università è pronta a emanare il bando per la progettazione dell’opera.
Ufficio stampa Regione Lombardia
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