Lombardia. Anziani, telefonia sociale previene solitudine

Milano, 05 novembre 2012. 41.000 telefonate, 90.000 prese in carico e 10.000 persone assistite. Sono questi i numeri, riferiti al
secondo trimestre 2012, delle persone che hanno usufruito del servizio ‘Filo d’argento-pronto servizio anziani’. Il progetto di telefonia sociale, nato dalla partnership tra l’Assessorato regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale di Regione Lombardia e Auser, permette 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, attraverso 20 punti di ascolto diffusi su tutta la regione, di portare un aiuto alle persone sole, anziane. Ne ha parlato, oggi, l’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Carolina Pellegrini, intervenendo al convegno, promosso da Auser Lombardia, ‘Invecchiamento attivo una sfida e una risorsa per la comunità’. Oltre all’assessore sono intervenuti, fra gli altri, Giorgio Fiorentini (docente di Management dell’impresa sociale non profit, Università Bocconi) e Sergio Veneziani (presidente Auser Lombardia).
ESPERIENZA SUSSIDIARIA – “La telefonia sociale – ha sottolineato l’assessore Pellegrini – è uno strumento fondamentale per far
sentire i nostri anziani meno soli. Questa idea, che corrisponde alla logica di sussidiarietà che da anni portiamo avanti, nasce
proprio da un’esperienza iniziata nel 2003 con il Comune di Milano, che abbiamo deciso di portare avanti. Il 70 per cento delle persone che si sono rivolte al servizio di telefonia sociale sono donne e il 15 per cento ha più di 85 anni. In generale, gli over 75 costituiscono il 55 per cento del totale degli assisiti. Di questi oltre un quarto vive in condizioni di assoluta solitudine, senza riferimenti di parentela, vicinanza, amicizia. Regione Lombardia ha deciso di avviare la messa a regime di questa tipologia di intervento, stanziando 1 milione di euro e prevedendo l’impegno a stipulare accordi, da definire, sul territorio di ciascuna delle 15 Asl lombarde”.
RINNOVARE IL WELFARE – “L’attuale sistema di welfare – ha detto in conclusione l’assessore – non è in grado di reggere le nuove
sfide e la crisi economica sta evidenziando tutti i suoi limiti.
Serve quindi una reale e concreta riforma, un nuovo welfare, che sappia valorizzare ulteriormente il Terzo settore anche dal
punto di vista quantitativo e che ne sappia riconoscere il valore aggiunto economico che esperienze come quella presentata oggi portano alla comunità. Solo tutti insieme possiamo costruire un sistema che si adatti a questi tempi e garantisca la coesione sociale che, oggi, non esiste più”.
Ufficio stampa Regione Lombardia

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