Lombardia. Contro Tarlo asiatico segugi e nasi elettronici

Milano, 09 maggio 2012. Segugi antitarlo e nasi elettronici per stanare il terribile tarlo asiatico che, da anni, sta provocando
danni ingenti al verde cittadino e al settore del florovivaismo.
I tecnici non hanno dubbi sull’efficacia di queste nuove tecniche e le hanno presentate al Seminario internazionale ‘New tools for predicting, detecting and fighting – how to save our forests and our urban spaces’; una tre giorni di incontri e studi sul tarlo asiatico e sulle possibili strategie di contrasto alla sua propagazione organizzata dalla Direzione generale dell’Assessorato all’Agricoltura e da Ersaf, che vede riuniti, a Palazzo Lombardia, oltre 200 partecipanti ed esperti internazionali provenienti da 15 Paesi. “Regione Lombardia, attraverso il Servizio fitosanitario, è da anni impegnata nella lotta a questi due coleotteri, concentrando gli sforzi in particolare su Anoplophora chinensis, considerato l’ampio areale in cui è presente”. Ha detto Giulio De Capitani, assessore regionale all’Agricoltura, portando il saluto in apertura di lavori.
25.000 GLI ALBERI COLPITI NELLA NOSTRA REGIONE – I dati e rilevamenti dicono che nella sola Lombardia sono oltre 25.000 gli alberi colpiti dal tarlo asiatico. Disastri ancor maggiori sono segnalati in altre parti del mondo, a partire dalla Cina, dove le piante colpite sarebbero ben oltre la cifra di 50 milioni, mentre in Canada la cifra tocca 12.000. Noccioli, acero, betulla e Carpine le specie degli alberi più colpite.
PIANI TRIENNALI PER BATTERE L’INSETTO – De Capitani ha voluto sottolineare quale sia l’impegno della Regione Lombardia.
“Garantire la sanità delle produzioni lombarde e, di conseguenza, la competitività del nostro comparto florovivaistico, proteggere il verde pubblico e privato dai danni arrecati dalla presenza degli insetti”. La lotta ad Anoplophora (nome scientifico con cui è chiamato il Tarlo asiatico) risulta particolarmente onerosa e per tale motivo Regione Lombardia, al fine di assicurare continuità all’applicazione delle misure fitosanitarie, si è dotata di un preciso strumento programmatorio approvando con delibera di Giunta due piani triennali. “Complessivamente – ha proseguito l’assessore – nei sei anni di programmazione saranno investiti circa 16 milioni di euro”.
LAVORO INTENSO SUL MONITORAGGIO – Il primo piano di lotta, realizzato tra il 2008 al 2010, del valore complessivo di 10 milioni di euro, ha permesso di tagliare tutte le piante infestate presenti in Lombardia e migliorare le conoscenze scientifiche riguardanti l’insetto.
Nel settembre 2011 è stato approvato il secondo piano triennale di lotta, del valore complessivo di 6 milioni di euro. “Il piano
– ha spiegato De Capitani – finanzia l’abbattimento di tutte piante riconosciute infestate durante l’attività di monitoraggio, la devitalizzazione delle ceppaie, l’eliminazione del legno di risulta attraverso cippatura e il suo utilizzo per scopi energetici”.
TRA LE SOLUZIONI ANCHE LE PIANTE SENTINELLA – Tra le altre attività, ha concluso De Capitani, ci sarà “la riqualificazione del territorio sottoposto alla lotta contro Anoplophora, utilizzando essenze non ospiti dell’insetto, l’estensione delle piante sentinella e la sperimentazione di nuove tecniche di controllo integrato, al fine di ridurre gli abbattimenti di alberi, limitare la diffusione dell’insetto e mantenere il più integro possibile l’ecosistema dei parchi cittadini”.
Ufficio stampa Regionme Lombardia

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