Milano, 11 aprile 2012. Un social network con cui far dialogare anziani e bambini ma anche un contenitore attivo che racchiuda
la memoria delle vecchie generazioni per renderla fruibile alle nuove. Una chat con cui i ragazzi delle scuole possano dialogare
con gli ospiti delle Rsa oltre a laboratori teatrali per un coinvolgimento attivo fra scuole e case di riposo nelle province di Milano, Varese e Pavia. Questi i contenuti principali del progetto ‘Età dell’Oro’, partito in via sperimentale nella bergamasca nel 2011 e presentato oggi a Palazzo Pirelli dall’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e solidarietà sociale, Giulio Boscagli. Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, l’organizzatore del progetto, Oreste Castagna, l’assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Daniele Belotti e il consigliere regionale, Roberto Pedretti.
LA CONCILIAZIONE – “Mi piace molto il nome di questo progetto – ha detto Boscagli – che, con il termine oro, ricorda il tesoro,
la storia, la risorsa fondamentale che sono i nostri anziani.
Una splendida iniziativa intergenerazionale resa possibile grazie al contributo concreto di aziende private che realizzano un programma di conciliazione. In Lombardia sono oltre 900.000 le persone con più di 75 anni e ogni anno aumentano di circa 30.000 unità. Nella nostra regione, abbiamo 650 Rsa con oltre 60.000 anziani; una risorsa importante che, anche grazie a progetti come questo, può essere di aiuto alle fasce più giovani della popolazione”.
IL PROGETTO – L’iniziativa prevede che i bambini delle scuole primarie incontrino gli anziani ospitati nelle Rsa, svolgendo insieme diverse attività, tra cui spettacoli teatrali, la realizzazione di video box e laboratori pittorici. Questo permette lo scambio di esperienze all’insegna del passaggio generazionale attraverso il sapere, la crescita reciproca, l’esplorazione continua e attiva che, partendo da una base teatrale-pedagogica porterà i partecipanti ad un sistema relazionale fatto di nuovi media: reti, trasmissioni, piattaforme video e community. Attraverso il video box, sarà inoltre possibile raccogliere racconti, memorie e testimonianze che gli anziani lasceranno in dote ai bambini delle scuole primarie.
LE TAPPE – Gli organizzatori di ‘Età dell’Oro’ hanno deciso di estendere il progetto, dopo la positiva esperienza realizzata
all’interno della fondazione Cardinale Gusmini di Vertova (Bg) con l’istituto comprensivo di Vertova e quello di Sant’Angela di
Fiorano al Serio (Bg), ad altri istituti. In particolare, il 24 aprile, i ragazzi dell’istituto comprensivo Scialoia di Milano
saranno alla Residenza Ippocrate nel capoluogo meneghino. Sempre a Milano, l’11 e 12 maggio, gli studenti dell’Istituto Comprensivo Vittorio Locchi saranno alla Fondazione Don Carlo Gnocchi in via Girola. Il 18 maggio toccherà a Varese: i ragazzi
dell’Istituto Comprensivo Varese2 ‘Pellico’ saranno negli spazi della Casa di riposo Maria Immacolata. Ancora da definire la
tappa pavese di fine maggio quando gli studenti dell’Istituto comprensivo di Rivanazzano Terme (Pv), si recheranno nella Residenza Le Torri a Retorbido (PV).
LA COMMUNITY – Attraverso il link www.etadelloro.it si accede ad una community web personalizzata che rende interattivo il
rapporto tra famiglia, istituzioni, giovani, anziani. Un contenitore multimediale che raccoglie e rendere fruibile il materiale video, informa gli anziani su temi di interesse come alimentazione, stili di vita, strutture e modalità di accesso.
LA NOSTRA MEMORIA – “Un poeta africano – ha sottolineato Boscagli – diceva: ‘quando muore un anziano è come se bruciasse una biblioteca’. Credo che il simbolo di questo progetto sia quello di andare oltre alla perdita del patrimonio, conservare tante piccole biblioteche che siano la memoria della nostra storia passata e ci facciano ricordare i nostri anziani, non come un fardello che è pesato negli ultimi anni, ma come un importante contributo che hanno dato nella loro vita alla società nella quale viviamo. Solo recependo questo, con l’ausilio di Asl e privati, possiamo ricreare un pezzo di socialità”.
Ufficio stampa Regione Lombardia
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