LOMBARDIA.DONNE,COLLI:PREMIARE MERITO E FAR VALERE TALENTO

Milano, 09 marzo 2012. La rappresentanza femminile nelle istituzioni è stato il tema del convegno che si è svolto questa mattina a Palazzo Pirelli e al quale hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario regionale alle Pari opportunità, Moda e Design Ombretta Colli, la vice presidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi, le consigliere regionali Arianna Cavicchioli, Chiara Cremonesi, Elisabetta Fatuzzo, Margherita Peroni e Luciana Ruffinelli.
Presenti anche il presidente del Consiglio regionale Davide Boni e il costituzionalista Valerio Onida.
“In Italia – ha spiegato Ombretta Colli – il principio di pari opportunità tra uomini e donne non ha ancora trovato una realizzazione adeguata. C’è uno squilibrio evidente tra la presenza delle donne in società, dove rappresentano la maggioranza della popolazione, e la rappresentanza femminile a livello istituzionale”.
DONNE NELLE ISTITUZIONI – Nell’attuale legislatura la presenza femminile nei due rami del Parlamento è aumentata del 5 per cento rispetto a quella precedente, ma le donne costituiscono appena il 21 per cento dei deputati, con 134 esponenti femminili su 630, e il,18 per cento dei senatori, con 59 donne su 315 eletti. Proprio ieri, giornata dedicata alle donne, in Senato è stata approvata una mozione che prevede la modifica della legge elettorale, in modo da garantire una rappresentanza femminile paritaria in Parlamento. Nel Consiglio regionale lombardo le donne sono 7 su 80 eletti. “In Lombardia – ha sottolineato Ombretta Colli – la partecipazione femminile al mondo del lavoro sfiora il 60 per cento, in linea con la media europea e ben 10 punti sopra la media nazionale. Questo è stato possibile anche grazie alle politiche messe in atto da Regione Lombardia, che le ha adottate con lungimiranza di vedute e con l’obiettivo di dare compimento concreto a quel principio di parità sancito dall’articolo 11 dello Statuto regionale”.
STATUTO REGIONALE – L’articolo 11 dello Statuto della Lombardia recita infatti, al primo comma: “la Regione riconosce, valorizza
e garantisce le pari opportunità tra uomo e donna in ogni campo, adottando programmi, leggi, azioni positive e iniziative atte a
garantire e promuovere la democrazia paritaria nella vita sociale, culturale, economica e politica”. “Regione Lombardia – ha continuato il sottosegretario Colli – considera l’equità tra uomini e donne, intesa come tutela e valorizzazione delle loro
differenze, un valore fondamentale da promuovere e salvaguardare, eppure quello della rappresentanza femminile nelle istituzioni resta un tema aperto”.
Serve, quindi, un cambiamento sociale e culturale.
PREMIARE IL MERITO – “Un intervento sui criteri numerici – ha concluso Ombretta Colli – può quindi rappresentare una condizione necessaria ma non sufficiente, soprattutto se non supportato da politiche volte a tutelare il merito. Solo premiando il merito si possono mettere le donne nelle condizioni di far valere il loro talento e quindi creare le condizioni, perché il principio di democrazia paritaria tra uomini e donne si realizzi in maniera naturale e senza quelle forzature che rischierebbero di ridurlo a mero esercizio statistico”.
Ufficio stampa Regione Lombardia

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