Milano, 15 febbraio 2012. “Regione Lombardia affronta la fase acuta dell’infarto miocardico da lungo tempo con i suoi professionisti e le sue strutture. In questo, come in altri ambiti, c’è il continuo miglioramento della qualità del sistema in funzioni dei dati che abbiamo e delle sinergie. L’Areu, per esempio, è uno strumento fondamentale perché consente di saltare il Pronto soccorso, trasmettendo dati oggettivi per poter ammettere direttamente il malato nelle sale di cateterismo o in quelle di
stentaggio dei vasi”.
Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani, intervenendo oggi, a Milano, al convegno ‘Il programma strategico nazionale sull’infarto miocardico acuto: esiti e prospettive operative’.
CRONICITÀ – “Dobbiamo tenere presente – ha sottolineato Bresciani – che 20 minuti dopo si perde il 7,3 per cento dei malati a rischio di mortalità mentre, dopo la cura acuta, abbiamo una mortalità che è il doppio della fase acuta entro 60 giorni e diventa il triplo nei 360 giorni successivi. Per questa ragione è necessario curare i pazienti cronici con un metodo più avanzato”. Luciano Bresciani ha spiegato come è stato organizzato il sistema della cronicità sul territorio.
PREVENZIONE – “La mortalità più alta – ha ribadito – è nella fase pre-acuta e pre-ospedaliera e quindi dobbiamo rinforzare
fortemente l’attività di tipo preventivo: stili di vita e quant’altro, in maniera da abbassare i fattori di rischio che sono legati alle abitudini dell’uomo. Nell’ambito della cura delle acuzie ci sono risultati strepitosi; noi stiamo organizzando e abbiamo organizzato un sistema pre e post acuzie nella malattia coronarica che tende ad abbassare le mortalità che sono al di fuori dell’area delle acuzie. Tutto ciò è stato possibile grazie all’organizzazione preventiva e post acuta successiva che stiamo organizzando in un modo talmente spinto da poter riuscire a ridurre le mortalità così come sono state ridotte nell’area delle acuzie ed ecco che abbiamo raggiunto l’obiettivo di soddisfare il fabbisogno del cittadino”.
Uffico stampa Regione Lombardia
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