Milano, 14 gennaio 2012 – «La cosa che risulta poco tollerabile è imporre una tassa a coloro che, per ragioni professionali, o perché vi abitano, devono recarsi in centro città – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano dopo aver firmato a Milano per il referendum contro Area C -. Si tratta di una gabella in più che, come spesso accade, graverà sulle spalle dei tessuti più fragili della nostra società. Pare, d’altra parte, abbastanza evidente come, per i più facoltosi, pagare 5 euro, possa essere anche economicamente sostenibile. Per tantissimi altri, invece, si tradurrebbe in qualcosa capace di incidere troppo pesantemente sul bilancio della famiglia. Non vanno dimenticate, infine, quelle categorie come i commercianti, o gli artigiani, che saranno obbligate a rinunciare alle chiamate provenienti dal centro, o che si vedranno costrette a ricaricare sui clienti la tassa d’ingresso nel cuore della città. Il nostro, dunque, è un invito molto sereno, ma pure deciso, rivolto all’Amministrazione comunale di Milano teso a suggerire quanto non sia questo il modo più idoneo per fare cassa. Forse, tagliando qualche spreco, si potrebbe ottenere lo stesso risultato senza gravare sui cittadini attraverso una tassa impropria come “Area C”».
Ufficio stampa Provincia di Milano
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