Milano, 12 gennaio 2012 – «Il tema di semplificare e razionalizzare gli Enti di livello intermedio è qualcosa che, da cittadini, e non solo in qualità d’amministratori, sentiamo come primaria esigenza; per questo motivo non deve stupire l’unità d’intenti e lo spirito di collaborazione che ha spinto sia me sia il presidente della Provincia di Torino, a fornire un contributo, d’analisi e discussione, sul tema legato all’eventuale abolizione delle Province – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, durante un’intervista rilasciata, oggi, a Radio24 -. Il nodo gordiano da sciogliere è la proliferazione di nuovi soggetti di governo intermedio dovuto sia a gruppi locali che hanno spinto verso un frazionismo esasperato, sia ai parlamentari che hanno votato all’unanimità, al di là, quindi, degli schieramenti e degli orientamenti politici, per l’istituzione di nuove Province. Ho trovato estremamente coerente e di buon senso, invece, la proposta modulata dalle Province del Piemonte che, autonomamente hanno deciso di ridurre gli enti da otto a quattro. Operando in questa direzione è possibile produrre un accorpamento significativo capace di ridurre i nostri enti dagli attuali 108 fino a 80-70. Va, d’altra parte, ricordato, che in Italia tutto è organizzato su base provinciale; i vigili del fuoco, le asl, i sindacati, l’Inps. Ho la convinzione, e in questa direzione mi sto impegnando, che l’ammodernamento dell’architettura dello Stato passi indiscutibilmente verso l’abolizione dei 4400 enti di livello intermedio; unione di comuni, enti parco, consorzi, agenzie, e altri. Si tratta di un’esagerazione non più sostenibile. Bisogna agire con serietà, ed è proprio per questo motivo che abbiamo incaricato l’Università Bocconi, un soggetto terzo e autorevole, di essere portatore, attraverso uno studio scientifico meticoloso, di informazioni e riflessioni capaci di fornire un concreto contributo in termini di riduzione dei costi e recupero di efficienza, un elemento che i nostri cittadini giustamente pretendono».
Ufficio stampa Provincia di Milano
Lascia un commento