Opera – Carceri adeguate per garantire la certezza della pena

OPERA (19 Dicembre 2011) – Il giorno dopo l’entrata in vigore del decreto “svuota-carceri” proposto dal neo guardasigilli Paola Saverino, l’Amministrazione comunale di Opera ribadisce come la necessità di avere istituti di detenzione che rispettino i diritti umani dei carcerati sia una strada già intrapresa ma subordinata ad una finalità ben precisa: poter garantire la certezza della pena ai detenuti. “Attraverso la concessione che abbiamo sottoscritto per l’ampliamento del carcere di Opera – spiega infatti il sindaco Ettore Fusco – il nostro intento è quello di implementare una struttura idonea ad ospitare, anche per lunghi periodi, più detenuti garantendo quelli che sono gli standard minimi previsti dalla legge. Questo non perché vogliamo creare strutture di villeggiatura ma per permettere alla giustizia di fare il suo corso senza che i governi possano utilizzare lo strumento delle celle sovraffollate come alibi per fare sconti di pena e rendere incerta l’applicazione delle pene stesse”.
Pare avere una finalità differente, invece, il decreto svuota-carceri: per decongestionare gli istituti di pena, il ministro ha adottato due linee di intervento: l’estensione dell’utilizzo della detenzione domiciliare per i detenuti che hanno un residuo di pena di 18 mesi e, per impedire il fenomeno delle “porte girevoli”, il fermo nelle camere di sicurezza dei commissariati per non oltre 48 ore per chi deve essere processato per direttissima. Una misura che convince poco anche i sindacati di polizia, gravati dall’obbligo della sorveglianza e della garanzia della sicurezza pubblica, anche se si tratterebbe di una norma transitoria con scadenza dicembre 2013, data in cui verrebbero ultimate nuove strutture carcerarie o ampliate quelle già esistenti.
“Proprio per evitare i cosiddetti decreti svuota-carceri – conclude il Sindaco Fusco – tanto cari in particolare alla sinistra a cui questo Governo Monti si è affiliato per ovvie ragioni, abbiamo acconsentito all’ampliamento della struttura di Opera che interesserà 27000 mq di cui 17000 su territorio operese e i restanti su quello di Milano. Il nuovo padiglione che ospiterà 400 nuovi detenuti, che si aggiungono ai 1400 già presenti, sarà realizzato all’interno dell’attuale perimetro delimitato dalle mura di cinta e quindi non avrà alcun impatto sull’area circostante se non quello di produrre maggiore occupazione per l’incremento del numero di agenti della Polizia Penitenziaria e più lavoro per l’indotto rappresentato dai fornitori esterni”.
Ufficio stampa Comune di Opera

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