Milano, 17 novembre 2011. Un modello sperimentale di governance per le politiche giovanili, che riconosce il ruolo centrale del
territorio e dei Comuni, in rete con altri soggetti pubblici, e del privato sociale, prevedendo risorse dedicate a sostegno della programmazione locale. E’ questo, in sintesi, il nuovo modello che Regione Lombardia intende promuovere e realizzare,dal 2012 al 2015, attraverso le linee di indirizzo approvate, nei giorni scorsi, dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore allo Sport e Giovani Monica Rizzi.
“D’ora in poi – ha sottolineato Monica Rizzi – le politiche giovanili saranno realizzate attraverso un sistema stabile, riconoscibile, all’interno di un modello di governance e di un metodo di programmazione che partirà direttamente dal territorio, attraverso un percorso che valorizzerà e integrerà gli strumenti già esistenti, evitando duplicazioni e semplificando procedure amministrative, riconoscendo al contempo specificità e autonomia locale. Un sistema che Regione Lombardia sosterrà sia con processi di accompagnamento sul territorio, sia con l’individuazione di risorse che intendono avere un ‘effetto leva’ per generare innovazione”.
In particolare, per il biennio 2012-2013, sono state individuate risorse pari a 2.430.000 euro, cui potranno essere aggiunti
ulteriori 1.800.000 euro, individuati nell’ambito degli Accordi di Programma Quadro con il Dipartimento per la Gioventù. Dal
prossimo anno i Comuni potranno presentare richiesta di cofinanziamento per Piani di lavoro annuale articolati secondo le regole definite nelle linee di indirizzo. L’obiettivo generale e la sfida a cui sono chiamati tutti i soggetti, ciascuno per le proprie responsabilità, è quello di un cambiamento organizzativo e di innovazione dei sistemi di risposta, che oggi più che mai devono essere in grado di confrontarsi con la trasformazione dei bisogni, della cultura e dei linguaggi della popolazione giovanile ed essere capaci di dare risposte concrete.
“In questo particolare momento storico – ha ribadito l’assessore Rizzi – in cui la crisi sta incidendo sulle prospettive dei
giovani, diventa indispensabile parlare di reti e di modelli capaci di tenere insieme e aggregare pensieri e risorse.
L’obiettivo è di sostenere innovazione di strategie, contribuendo a rimettere al centro delle agende il tema dei giovani intesi come risorsa da valorizzare e non come problema da affrontare. In questa direzione vanno le linee di indirizzo che, va sottolineato, sono il frutto anche del confronto condotto in questi mesi dall’Assessorato allo Sport e Giovani con gli attori del territorio che partecipano al ‘Tavolo Permanente Politiche Giovanili'”.
Nel dettaglio alcuni degli aspetti previsti dal nuovo modello di governance:
– riconoscimento della titolarità dei Comuni, in forma associata, in materia di programmazione delle politiche giovanili, in partnership con altri soggetti pubblici, quali le Province – a cui sono riconosciute funzioni di supporto per il raccordo e coordinamento a livello intermedio – e le reti del privato sociale;
– programmazione degli interventi a favore dei giovani attraverso strumenti di programmazione già attivi localmente (dai Piani di zona, ai Piani di Governo del territorio, ad altri che potranno essere individuati come coerenti che le azioni che si intendono realizzare)
– integrazione tra politiche e tra soggetti del territorio, con un coinvolgimento diretto e reale di associazioni e organizzazioni del privato sociale ed in particolare dei giovani;
– integrazione delle risorse tra diversi canali di finanziamenti e tra pubblico e privato;
– traduzione della programmazione in Piani di lavoro annuali, oggetto di specifici accordi territoriali che tengano conto della dimensione di rete tra sistema pubblico e sistema del privato sociale e che potranno essere presentati alla Regione per il cofinanziamento da un Comune o da una forma associata di Comuni, in qualità di capofila.
Ufficio stampa Regione Lombardia
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