Lombardia. Sicurezza stradale, patto Regione – Aci – Inail

Milano, 28 ottobre 2011. Ogni giorno 108 incidenti stradali; nell’ultimo anno quasi 800 morti ed un costo sociale pari a circa 5 miliardi di euro, l’equivalente di 1,5% punti di Pil della Lombardia. Un vero e proprio stillicidio al quale sono esposti tutti i cittadini, ma in particolare alcune categorie: i giovani e i cosiddetti “lavoratori della strada”, tra i quali camionisti, autisti e utenti abituali delle due e quattro ruote.
Alla luce di questa emergenza, l’assessore regionale alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa, ha sottoscritto con Inail e Aci un Protocollo d’Intesa che permetta anzitutto di avere una conoscenza puntuale e precisa del fenomeno, delle sue cause e delle sue conseguenze; e poi di sviluppare una serie di azioni partendo dall’esperienza accumulata negli anni.
Sarà dunque necessario che ciascuno metta a disposizione dati ed informazioni in modo da ottenere una perfetta mappatura delle
cause dell’incidentalità sul territorio lombardo. Così facendo, sarà più facile individuare le priorità di intervento, operando
sulle aree più colpite e realizzando iniziative mirate per prevenire i sinistri.
12 MILIONI DAL PIANO NAZIONALE E GLI OBIETTIVI UE – In questo senso, un grande aiuto arriverà sicuramente dal Piano nazionale
per la sicurezza stradale che ha messo a disposizione di Regione Lombardia 12 milioni di euro che saranno utilizzati nei prossimi
anni di concerto con gli enti locali e le forze preposte al controllo del territorio.
L’ESEMPIO DI LODI – “Regione Lombardia è già vicina a raggiungere l’obiettivo europeo di dimezzare il numero dei morti rispetto al 2000 – ha spiegato La Russa -. Oggi siamo al 47%, in media, e alcune province hanno fatto molto di più. Lodi, ad esempio è al 68%, Brescia e Sondrio al 55%, Monza e Brianza, come Como al 52%.
“Sarà fondamentale – ha aggiunto La Russa – estendere la collaborazione ai privati, a partire dalle associazioni di categoria ed a quelle imprenditoriali, con le quali potremo prevedere la realizzazioni di iniziative di formazione e sensibilizzazione sui rischi dei comportamenti non corretti in strada. E’ vero che serve un cambiamento culturale radicale del modo di porsi alla guida ma oggi è bene iniziare con l’adozione di piccoli accorgimenti capaci di produrre grandi risultati”.
LA MORTALITA’ STRADALE – “Oltre un terzo degli infortuni sul lavoro mortali che avvengono in Lombardia sono dovuti alla circolazione stradale – riferisce il direttore regionale dell’INAIL, Aniello Spina – e a questi si aggiunge un numero ancora maggiore di lavoratori e lavoratrici morti per incidente nel tragitto casa-lavoro. Ieri abbiamo presentato il rapporto annuale regionale e, pur riscontrando una diminuzione sia in termini assoluti che percentuali degli infortuni per incidenti stradali, questi ultimi rappresentano ancora il 56% del totale degli infortuni mortali. Con la firma di questo protocollo vogliamo avviare una serie di progetti per far crescere la cultura della sicurezza stradale attraverso iniziative nel campo della formazione e della divulgazione, promuovendo campagne informative e interventi mirati soprattutto negli ambienti lavorativi e presso le associazioni di categoria e sindacali”.
GLI INCONTRI CON LE CATEGORIE – “Da parte nostra il primo intervento sarà la ripresa di una iniziativa già sperimentata un paio di anni fa – ha detto il vicepresidente Aci Simonpaolo Buongiardino – vale a dire una serie di incontri con chi è alla guida di un’auto per svolgere il proprio lavoro, per evidenziare alcune delle principali situazioni di rischio a cui, senza saperlo, siamo sottoposti quando guidiamo”.
E’ stato ricordato che di notte, ad esempio, alla guida di un veicolo in autostrada, si perde progressivamente – senza che ce
ne si renda conto – una diottria e mezzo.
Anche l’assunzione eccessiva di cibi o bevande, come pure l’uso di farmaci, alterano notevolmente la prontezza.
Ufficio stampa regione Lombardia

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